Panic room

Alle prese con la nuova peste

C’è poco da scherzare sul Coronavirus. Ad oggi nessuno sa dire, neanche tra gli scienziati, quale sarà la diffusione del virus. Nessuno riesce a prevedere se sarà destinato a espandersi o ad affievolirsi. E pochi sanno, anche perché i media non lo raccontano, che l’influenza «normale» contro la quale pochi si vaccinano, continua a fare silenziosamente molte più vittime del Coronavirus. Eppure nel Belpaese si sta scatenando il panico, con assalti alle farmacie per le mascherine e ai supermercati per i viveri. E’ necessario adottare tutte le precauzioni suggerite dal ministero della salute. Ma tenere i nervi a posto ed evitare il panico.

Che ci sia poco da scherzare sul Coronavirus, salvo che all’inizio alcuni l’avevano attribuito a Fabrizio Corona e altri a Mauro Corona, non vi sono dubbi. Che la situazione sia seria, nemmeno. Come non v’è da dubitare che le misure adottate congiuntamente da governo e regioni con sostanziale tempestività e con una buona e ragionevole intesa, siano adeguate e corrette. Anche se non è certo che basteranno. Ad oggi nessuno sa dire, neanche tra gli scienziati, quale sarà la diffusione del virus. Nessuno sa prevedere se è destinato ad espandersi, come sembra al momento, o viceversa ad affievolirsi, come speriamo, con l’arrivo dei primi tepori della primavera.

Quello che spaventa, forse anche più del virus, è la folle ondata di panico che spinta da un misto di credulità e di ignoranza, sta montando in tutto il Belpaese, con l’assalto alle farmacie per l’accaparramento di mascherine, l’assalto ai supermercati per l’accaparramento di viveri, come dovessimo domani andare in guerra e vivere barricati in casa, l’ostracismo dichiarato ai cinesi che vivono e lavorano in Italia. Atteggiamenti stupidi e inutili. Come quello –inqualificabile- dei sei sindaci dell’isola d’Ischia (ma che tipi sono???) fortunatamente subito sbugiardati e impallinati dal Prefetto di Napoli, che volevano impedire lo sbarco di cittadini veneti e lombardi sulla loro scassatissima isoletta. Tranquilli, il virus arriverà anche da voi, e troverà la strada da solo.

Quello che conforta, in questa situazione difficile, è che questo nuovo virus, in fondo, non è la peste del duemila, ma semplicemente “una sindrome simil-influenzale”, come dice una virologa piuttosto attendibile come Ilaria Capua. Colpisce soprattutto le persone anziane e malate, sostanzialmente risparmia i bambini, e non tocca gli animali. Quei pochi bambini contagiati in Cina non hanno avuto particolari problemi. Anche la mortalità del Coronavirus è piuttosto bassa. I contagiati morti in Italia (sette persone il bilancio mentre stiamo scrivendo), erano tutti piuttosto anziani e già malati di patologie abbastanza gravi. Insomma, nessuna persona sana, pure contagiata, è morta in Italia per Coronavirus. Almeno finora. In Cina, purtroppo, la situazione è ben diversa e ben peggiore.

Quello che colpisce poi, che è poco conosciuto e che viene troppo poco messo in rilievo dai media, è che la normale influenza –in questo periodo al suo picco- fa molti più morti del Coronavirus, sempre restando al nostro Paese. Basta pensare che solo nell’ultima settimana, ci sono stati in Italia 217 morti al giorno per influenza (duecentodiciassette! Al giorno!). I morti per Coronavirus sono stati, nello stesso periodo, 1 al giorno (uno!). E in tutto, ad oggi, sono 7, già vecchi e malati, quindi più deboli. Eppure abbiamo il terrore del Coronavirus, mentre dell’influenza normale non sappiamo nulla, non ce ne importa nulla, tanto che il numero dei vaccinati nel nostro Paese è piuttosto basso, e ci sono addirittura dei dementi organizzati in comitati contrari al vaccino.

I dati appena citati sulla mortalità da influenza normale non sono invece opera di scriteriati. Sono dati ufficiali dell’Istituto Superiore della Sanità, citati dal direttore del laboratorio di macrobiologia clinica, virologia e diagnostica bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, Maria Rita Gismondo, in prima linea nell’analisi dei campioni dei casi di Coronavirus. “Si è scambiata un’influenza appena più seria di un’influenza normale per una pandemia letale”, ha spiegato, piuttosto sconfortata, la dottoressa. Ma nemmeno il mondo scientifico è concorde. Il virologo Roberto Burioni, un’autorità in materia, dice che sostenere che il Coronavirus è poco più di un’influenza , “è una scemenza di dimensioni gigantesche”.

In attesa che gli scienziati si mettano d’accordo, e che questo stupido stupido virus si decida a sparire, facciamo molta attenzione e prendiamo tutte le precauzioni possibili che il ministero della salute ci suggerisce. Ma niente panico, please.

www.salute.gov.it

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