Una settimana
d’arte dal vivo

Artisti da tutto il mondo
per la prima edizione
di Venice International
Performance Art Week

Una settimana di arte dal vivo, dall’8 al 15 dicembre a Palazzo Bembo in Riva del Carbon (sul Canal Grande, a Venezia), raccoglie trentuno artisti da tutto il mondo per un programma di azioni, interventi, installazioni per immagini ferme e in movimento: caos e creazione. La settimana, intitolata Corpo Ibrido — Corpo Poetico è curata dall’artista veneziano Andrea Pagnes.

COSMOPOLI (l.c.) — La Venice International Performance Art Week è un progetto espositivo di live art al quale partecipano trentuno artisti provenienti da tutto il mondo, pionieri e maestri della performance art, unitamente ad artisti di nuova tendenza. Un formato nuovo, dinamico, articolato in un programma vibrante di azioni dal vivo, installazioni, documentazioni fotografiche, video, film, incontri giornalieri con il pubblico dove gli artisti partecipanti discuteranno di autenticità, intelligenza emozionale, interconnettività, situazioni sociali e politiche e come il si rapporta a esse. Gli intenti del progetto sono anche educativi: l’evento, concepito nel lungo termine, prevede la realizzazione di laboratori e seminari sulla performance art, su scala internazionale, da realizzarsi a Venezia insieme a istituzioni culturali già esistenti e operanti in città, nell’arco dell’anno.

La performance art è una pratica artistica che sostanzialmente è vita in se stessa: non rappresenta, non ritrae, non imita. Esprime il reale. Analizza codici e sistemi relazionali. Risponde a motivi che di volta in volta conducono individui e situazioni a svilupparsi o devolvere. Ricerca nuove idee e possibilità. Affronta ciò che è più profondamente umano. Propone, genera riflessione. Effimera per sua stessa natura, assume il corpo dell’artista come principale mezzo espressivo. Per questo, detiene un potenziale vitale unico: scardina i limiti del convenzionale, crea impatto immediato coinvolgendo direttamente lo spettatore sia sul piano intellettivo sia su quello emozionale. La comunicazione bidirezionale che può innescarsi tra artista e pubblico è pertanto elemento essenziale, come fondamentale è la scelta della propria posizione nel qui è ora. Tutto è questione di processo e presenza.

I lavori in esposizione e le performance dal vivo rispondono a una precisa linea curatoriale, per non scivolare nelle secche di un’altra piattaforma ipertrofizzata di arte globale. Se la preoccupazione è anche estetica, l’oggetto verte comunque sulla presa in esame di pensieri e idee sullo spazio, il tempo e l’esistenza: forma e sostanza in continua trasformazione. Laddove il corpo dell’artista, la sua presenza fisica, il rischio di esporsi in prima persona diventano elementi imprescindibili, il valore artistico spesso coincide con la qualità umana. Ciò fa sì che sia il corpo stesso a rendersi portatore di nuovi significati che possano fornire indicazioni su come vivere questa vita con attenzione e sensibilità maggiori, per innescare meccanismi utili a sostenere cambiamenti positivi. Nella performance art, concetti come la durata e la resistenza, la persistenza, la necessità e la consapevolezza non restano mai confinati nel regno dell’astrazione: diventano tangibili poiché vissuti realmente.

Artisti: Yoko Ono (Giappone/USA), VALIE EXPORT (Austria), Hermann Nitsch (Austria), Jan Fabre (Belgio), Ilija Šoškić (Montenegro/Italia), Boris Nieslony (Germania), Jill Orr (Australia), Lee Wen (Singapore), Gonzalo Rabanal (Cile), Helena Goldwater (Regno Unito), Snežana Golubović (Serbia/Germania), Jason Lim (Singapore), Manuel Vason (Italia/Regno Unito), Joseph Ravens (USA), Prem Sarjo (Cile), Suka Off (Polonia), Nelda Ramos (Argentina), Shima (Brasile), BBB Johannes Deimling (Germania/Norvegia), VestAndPage (Germania/Italia), Santiago Cao (Argentina), Francesca Fini (Italia), Francesco Kiàis (Italia/Grecia), Wanda Moretti | Il Posto (Italia), Gabriela Alonso (Argentina), Alvaro Pereda Roa (Cile), Andrea Morucchio (Italia), Macarena Perich Rosas (Cile), Marcus Vinicius (Brasile), Weeks & Whitford (Regno Unito), David Dalla Venezia (Francia/Italia), Zierle & Carter (Regno Unito).

Curatore: Andrea Pagnes (VestAndPage)

Co-curatori: Blair Todd (The Exchange and Newlyn Art Gallery, UK); Gabriela Alonso (Zonadeartenacciòn, Argentina).

Inaugurazione: Sabato 8 dicembre 2012, 19:00
Orari: Domenica 9 — Sabato 15 dicembre 2012, 10:00 – 22:00
Ingresso libero.

Programma:
Incontri con gli artisti e conferenze: Lunedì 10 – Sabato 15 dicembre 2012, 11:00 – 13:00
Performance dal vivo interattive e durazionali: Domenica 09 — Sabato 15 dicembre 2012, 15:00 – 19:00
Programma serale delle performance dal vivo: Sabato 8 — Sabato 15 dicembre 2012, 19:00 – 22:00
Catalogo: un’esauriente documentazione di quanto avvenuto nella settimana e una selezione di testi teoretici sulla Performance art a cura di esperti internazionali, sarà pubblicata su supporto cartaceo e digitale a evento concluso.

Patrocinata dalla Regione Veneto e dalla Città di Venezia, la Venice International Performance Art Week è un evento organizzato in collaborazione con: Studio Contemporaneo, Venice Open Gates, Accademia di Belle Arti di Venezia e Global Art Affair Foundation, istituzione che ospita l’evento nella sua prestigiosa sede di Palazzo Bembo. La realizzazione dell’evento è stata resa possibile grazie al concorso di partner culturali, media partner, sponsor tecnici e sostenitori tra i quali l’Archivio Bonotto, nonché alla generosità e l’impegno fondamentali del Consorzio Concave di Venezia, sensibile alla realizzazione di questa nuova manifestazione culturale internazionale per la città di Venezia nel periodo invernale.

Una settimana d'arte dal vivo