Chi sega i sedili
sui tram di Zurigo

Un divieto molto curioso

Tra i cartelli con vari divieti che compaiono a bordo dei tram di Zurigo, la più parte decisamente normali e comprensibili, ce n’è uno che sorprende e fa letteralmente sobbalzare: è quello in cui, nel classico e vietatissimo cerchio rosso, si vede la sagoma di un uomo armato di una grande sega da falegname, intento a segare -appunto- i sedili del tram. Insegna notata non su di una sola linea, ma su tutte quelle che scorrazzano su e giù per l’elegante cittadina svizzera. Ma chi sarà che si diverte a segare i tram? E perché? Non è il primo caso: a Umago era vietato andare al tennis con la pistola.

ZURIGO — E’ una citta molto carina, Zurigo (anche se inutilmente cara, come tutta la Svizzera, peraltro). Vivibile, pulita, ben tenuta, efficiente. Con un centro storico ben restaurato e conservato. Un lago grazioso che ne bagna le sponde, con eleganti stabilimenti balnerari dall’aspetto antico dove distinte signorotte discinte si espongono al primo, pallido sole. Con storici bar e robuste birrerie. Molti locali gay, e altri dove si può liberamente fumare la canapa.

Non c’è la metropolitana, a Zurigo. Ma in fondo non serve. La stazione dei treni è praticamente in pieno centro, e girare a piedi è comodo e facile, almeno nelle zone centrali. Per spingersi in periferia c’è un’efficiente rete di tram -belli, nuovi, colorati, confortevoli- e se si vuole andare a spasso per il lago, e scendere fino a Rapperswil, c’è un servizio di battelli piccoli e grandi in molte ore della giornata.

Ma bisogna andare sui tram -su un tram, basta prenderne uno qualsiasi- per imbattersi nella sorpresa più interessante. Quella che vale la visita e il viaggio. E’ il cartello dei divieti, appeso sulle pareti all’interno delle vetture: cinque cerchi rossi contenenti altrettanti disegnini delle cose che a bordo non si possono assolutamente fare. Quattro di questi sono perfettamente logici e comprensibili: non fumare in faccia al prossimo (in realtà basterebbe solo non fumare), non vuotarsi le tasche (si suppone voglia dire non buttare niente in terra), non suonare la chitarra (ma la fisarmonica sì?), non appoggiare i piedi sul sedile di fronte.

Fin qui, tutto normale (o quasi). E’ il quinto divieto che lascia perplessi. Nel cerchio rosso si vede la sagoma di un omino armato di una grande sega dentata, di quelle da falegname, che taglia il sedile vicino. Oddio. Chi sarà mai che si diverte a segare i tram di Zurigo? Teppisti? Mascalzoncelli annoiati? Ubriaconi? Drogati? Malati di mente? Immigrati? Ribelli? Rivoluzionari? Black block? Negri incazzati? Italiani inviperiti? E perché proprio i tram e non, che so, le panchine dei parchi?

Ma no, ma forse è solo un modo di dire. Come dire, appunto, che è vietato danneggiare i tram. In senso generico, s’intende. La sega è solo un esempio. Si poteva, per dire, disegnare un martello al posto della sega, o un lanciafiamme. Mah. E comunque, chi sarà che si diverte a danneggiare (sia pure genericamente) i tram nel cuore della quieta, civile, e ordinata terra chiamata Svizzera? Non abbiamo trovato una risposta credibile.

Ma ci è venuto in mente un altro caso emblematico: accadeva a Umago (Croazia) qualche anno fa: all’ingresso dei campi da tennis, un impianto famoso, che ha ospitato (e ospita) anche gare internazionali, c’era un cerchio rosso con dentro una pistola. Voleva dire che non si poteva entrare armati a vedere le partite di tennis. In quel caso non ci siamo chiesti a chi poteva venire in mente di farlo.

LA PAGELLA

Tram di Zurigo. Voto: sv

Il curioso divieto affisso all'interno dei tram di Zurigo …

Chi sega i sedili sui tram di Zurigo